15 giugno 2006

FRITTO MISTO...



In questo periodo sono accaduti alcuni fatti più o meno importanti ed altri a dir poco incredibili.

Politica_1

Il primo fatto incredibile è che dobbiamo complimentarci con Clem Clem Mastellone per la grazia concessa a Bompressi e per aver ipotizzato di concederla anche a Sofri.
Anche se poi si è un po’ bloccato su Sofri bisogna riconoscergli un buon inizio contro ogni nostro pronostico, speriamo che faccia altrettanto sul falso in bilancio e le altre porcate ad Silvium.
Appena saputo della grazia concessa a Bompressi, il Nano Ridens ha ricordato che anche lui una volta ha ricevuto una grazia, tale Grazia Brambilla, nota nel milanese come la regina del ribaltabile.
Nell’imbarazzo generale per l’ennesima gaffe di -Silvio capelli di mogano- nessuno ha osato ricordare all’EX Premier che la sua non era una grazia ma un’amnistia (dopo la condanna a Venezia per false dichiarazioni nell’ambito del processo P2) e che non si parlava della regina del ribaltabile ma di GIUSTIZIA, parola a lui da sempre sconosciuta.


Politica_2

Quel piccolo genio matematico di Boccuccia Tremonti ha detto che la situazione finanziaria in Italia non è grave come dice il nuovo ministro.
Certo, il nuovo ministro sa contare.
Non come lui che appena nominato ministro ha sbraitato che aveva trovato un buco di non so quanti miliardi, che poi è diminuito vertiginosamente fino a quando si è dovuto scusare perché aveva sbagliato a contare…è evidente che qualche problema con la matematica lo ha.
E per Giulietto Pupazzetto ovviamente non è drammatica la situazione in Italia guadagnando circa 14 mila euro al mese come deputato, vorrei vedere se avesse vissuto questi cinque anni con uno stipendio di mille euro al mese (che nemmeno è il più basso) e con i prezzi che aumentano anche negli iper-triscount.
Se non si pettinasse con l’onda come la Moratti e se tenesse la boccuccia chiusa potrebbe addirittura passare per uno normale.


Cultura, anzi no…
Minchiate_


C’è una donna della quale non parlo mai volentieri, gli americani vorrebbero che vivesse in italia, gli italiani che vivesse in America.
Le parole di una vecchia totalmente rimbecillita e capace di vendere qualche libro ormai solo seminando odio e sputando veleno sono fallaci come il suo cognome.
Oriana Fallaci, di cattivo umore a causa di una menopausa che le dura da trentanni, venendo a sapere che sarebbe stata costruita una moschea nel senese ha esternato, e come sempre da anni a questa parte ha detto una stronzata.
"Non voglio vedere questa moschea, è molto vicina alla mia casa in Toscana. Non voglio vedere un minareto di 24 metri nel paesaggio di Giotto, quando io vado nei loro paesi non posso neppure indossare una croce o portare una Bibbia. Se sarò ancora viva andrò dai miei amici a Carrara, la città dei marmi. Lì sono tutti anarchici; con loro prendo gli esplosivi e la faccio saltare per aria". Consigliamo alla serpe dove mettersi i candelotti, così magari sarà un po’ più allegra, e pensiamo a quei poveri musulmani che rischiano di veder passare la Fallaci davanti alla finestra, magari nuda.
E con questo abbiamo parlato anche troppo di questa spregevole persona che è stata proposta come senatrice a vita da molti membri del passato governo.


Estero_

La guerra per esportare la democrazia anche con la forza da parte degli americani sta procedendo a gonfie vele.
Partendo dal presupposto che esportare la democrazia con la forza è un po’ come parlare di uno stupro romantico, i Marines non sembra che stiano aiutando il nuovo governo iracheno, ma piuttosto che stiano cercando di consumare più armi possibili per poter rinnovare gli armamenti prima delle prossime elezioni, condizione imposta dalle lobby dei venditori di armi statunitensi per appoggiare il candidato repubblicano.
Ad Haditha, secondo le ricostruzioni, per rappresaglia contro una bomba che aveva ucciso un loro commilitone, un gruppetto di Marines del terzo Battaglione, primo reggimento, ha sterminato ventiquattro civili, tra cui donne disarmate e bambini.
A Hamdaniya invece viene contestata ai Marines l'uccisione di un iracheno disarmato, ucciso a sangue freddo e senza alcuna ragione evidente, dopo averlo fatto uscire dalla sua abitazione.
Immagino che gli abitanti di Haditha e di Hamdaniya siano tanto contenti dell’aiuto statunitense e che saranno grati per sempre a chi li ha invasi, torturati e sterminati per rappresaglia come facevano i nazisti durante la seconda guerra mondiale.
E chi ci guadagna è Bush e i suoi burattinai, tutti petrolieri, che grazie all’aumento vertiginoso del prezzo del petrolio a causa di questa guerra, si arricchiscono ogni giorno di più.
E pensare che George Doppiomalto Bush stava per essere ucciso dall’attacco kamikaze di un salatino qualche tempo fa…pensate che genio (il salatino, ovviamente).
E’ stato ucciso Abu Musab al-Zarqawi, stranamente poco dopo essersi tolto il passamontagna che indossava da anni ed essersi fatto vedere bene in faccia.
O gli era venuto l’irrefrenabile desiderio di diventare protagonista del piccolo schermo, il prossimo passo sarebbe stato diventare tronista da Maria De Filippi, oppure qualcosa non mi quadra.
Un espertissimo guerrigliero che a casa sua sa come muoversi ed è affiancato da gente che morirebbe (e muore) per lui, decide di mostrare al mondo il suo volto e poco tempo dopo viene ucciso, si diceva anche per caso, e il suo bel faccione barbuto viene spiattellato ai giornalisti dai soddisfatti ufficiali americani come prova dell’uccisione…proprio mentre aumenta il disappunto dell’opinione pubblica per il comportamento dei Marines in Iraq, si riapre il discorso sulle torri gemelle e la popolarità di Bush cala.
Mi sembra che regga pochino…oltretutto quello della foto potrebbe essere uno che gli somiglia visto che a gran parte degli occidentali gli arabi sembrano tutti uguali e che quello ha gli occhi chiusi e quindi ancor meno riconoscibile.
Se si parla di DNA poi potrei credergli, ma il tarlo delle tante bugie dette dagli americani per giustificare le loro invasioni e i potenti mezzi tecnici che hanno a disposizione mi portano ad essere sempre un po’ sospettoso.
E poi:
Chi lo fa il test del DNA? Gli americani?
Come fanno ad avere un campione di DNA di al-Zarqawi da confrontare per vedere se corrisponde?
Insomma non mi convince per niente.


Ora vi lascio consigliandovi un’interessante lettura che trovate di seguito, il rapporto del SISDE, i servizi segreti civili, su tali Previti Cesare e Dell’Utri Marcello…
Come sempre ricordo che sono documenti ufficiali di pubblica consultazione essendo già stati resi noti.
A presto.

LA STRANA COPPIA...

Le informative segrete del Sisde (il servizio segreto civile) del luglio 2002 su Cesare Previti e Marcello Dell'Utri

RISERVATO

APPUNTO

OGGETTO:
Intervento di Leoluca Bagarella al processo di Trapani.
1. Il 12 luglio scorso, durante un’udienza di un processo a Trapani, Leoluca Bagarella, intervenuto in video-conferenza, ha fatto un intervento – a nome di tutti i detenuti del carcere dell’Aquila sottoposti a regime carcerario "duro" – contro l’articolo 41 bis.
Si è trattato di un’iniziativa senza precedenti nella storia di Cosa Nostra, un’iniziativa che si iscrive in una campagna di pressione condotta dai mafiosi con strumenti non brutali ma piuttosto sofisticati, che mira ad una revisione del regime carcerario cui sono sottoposti.
Il 41 bis non soltanto rende più "dura" la vita quotidiana all’interno del carcere ma soprattutto – e questo per Cosa Nostra è intollerabile – rende molto difficili i collegamenti con l’esterno.
I capi di Cosa Nostra detenuti se non riescono a far recapitare i loro ordini all’esterno perdono il controllo delle famiglie e con l’andare del tempo, vengono di fatto delegittimati.
Bagarella, nel suo inedito comunicato, ha parlato di "promesse non mantenute" e di strumentalizzazioni "politiche".
La protesta di Bagarella segue di qualche mese un’altra inconsueta iniziativa mafiosa: nel marzo scorso Pietro Aglieri ha scritto una lettera al Procuratore Nazionale Antimafia, Vigna, e al Procuratore Capo di Palermo, grasso, nella quale viene rivolto un appello alle istituzioni che con "lungimiranza" dovrebbero garantire anche ai mafiosi "processi equi".
Tra marzo e luglio, e cioè tra la lettera di Aglieri e quella di Bagarella, la risposta del ceto politico alle istanze di Cosa Nostra è stata totalmente negativa: il progetto di legge Pepe-Saponaro, che prevede effetti retroattivi della riforma del giusto processo (con evidenti ricadute positive anche sulla posizione di mafiosi condannati) non procede, mentre sul 41 bis, tutte le forze politiche, pressoché all’unanimità, si sono espresse contro l’abolizione e a favore di eventuali ulteriori inasprimenti.
La situazione vede dunque i capi di Cosa Nostra di fronte ad una vanificazione delle speranze, alla quale è verosimile intendano reagire.

2. In questo momento, secondo attendibili fonti d‘ambiente, Cosa Nostra, superata la crisi degli anni ’90 è tornata ad essere decisamente forte in termini economici, di controllo del territorio e di infiltrazione nei settori più sensibili della società siciliana.
Questo stato di cose rende ancora più impellente l’esigenza, per la mafia, di mantenere aperti quei collegamenti tra latitanti e capi detenuti, che il 41 bis rende molto precari.
A ciò si aggiunga lo stato di disagio dei quadri medio-bassi dell’organizzazione: infatti mentre i capi riescono comunque a garantire un elevato livello di vita ai propri familiari, per i gregari, tagliati fuori dagli affari, e per le loro famiglie la situazione è più difficile.
Per questo, come dimostrano le iniziative di Aglieri e di Bagarella e le informazioni d’ambiente, i boss hanno deciso di "non accettare" comunque il protrarsi di questo status.
Le stesse fonti indicano che, vista l’inefficacia delle proposte di "pacificazione", i capi di Cosa Nostra in carcere potrebbero aver deciso di reagire con gli strumenti criminali tradizionali colpendo obiettivi ritenuti paganti.Secondo le stesse fonti avrebbero però affermato l’intenzione "stavolta…" di "non fare eroi".

3. Queste informazioni analizzate alla luce:- delle intercettazione di telefonate pubblicate anche dalla stampa, tra Bernardo Provenzano e Pino Lipari, dalle quali si evince che le stragi del ‘92 (Falcone-Borsellino) e del ’93 (attentati di Roma-Firenze-Milano) sono state un errore ("con lo Stato non si fa la guerra, ma si deve convivere");- degli effetti indubbiamente controproducenti per tutta l’organizzazione mafiosa di una strategia di contrapposizione frontale con le istituzioni;- dell’inefficacia delle "proposte" di Aglieri e della protesta di Bagarella,inducono a ritenere altamente probabile che, a breve o medio termine, Cosa Nostra torni a colpire selettivamente e simbolicamente, evitando, però, le ricadute negative di una eventuale eliminazione di personalità assimilabili a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, e agli altri esponenti delle istituzioni assassinati in passato ("non faremo eroi").
Il messaggio criminale che una simile iniziativa dovrebbe veicolare al mondo della politica ed alla pubblica opinione dovrebbe quindi essere tale da suscitare attenzione, con poche o nulle reazioni dello Stato e, possibilmente – per essere realmente efficace – provocare effetti istituzionali destabilizzanti.
L’obiettivo potrebbe quindi essere una personalità della politica che indipendentemente dal suo effettivo coinvolgimento in affari di mafia, venga comunque percepito come "mascariato", come compromesso con la mafia e quindi non difendibile a livello di opinione pubblica.
Questa linea di ragionamento induce a ritenere che l’onorevole Marcello Dell’Utri possa essere percepito da Cosa Nostra come un bersaglio ideale "(insieme ad altri esponenti siciliani della Casa delle Libertà).
L’esponente palermitano di Forza Italia è sotto processo per associazione esterna di stampo mafioso, viene sistematicamente definito su vari organi di stampa (ed anche in recenti trasmissioni televisive) come comunque compromesso con amicizie mafiose.
Nel gennaio scorso venne pubblicato con grande risalto il testo di intercettazioni telefoniche in cui esponenti di mafia parlavano della necessità di sostenerlo alle elezioni, mentre è di questi giorni il grande clamore con il quale i media riportano le "rivelazioni" del colonnello Riccio circa i presunti incontri tra l’esponente di Forza Italia e il boss Madonia e nella stampa quotidiana è stata proposta l’equazione "Lima-Dell’Utri".
La sua esposizione mediatica dai contorni negativi e la sua vicinanza al Presidente del consiglio potrebbero essere ritenute dalla mafia utili per mandare un messaggio di forte impatto criminale e destabilizzante.
Analogamente destabilizzante, in questa ottica, potrebbe ritenersi un attentato ai danni dell’On.le Previti il cui profilo pubblico è molto simile a quello dell’On.le Dell’Utri, anche in relazione ai rapporti con il Presidente del Consiglio.
Se la mafia, come sostengono le fonti, vuole tornare a colpire è verosimile che scelga un’operazione di forte impatto, con ricadute destabilizzanti sul piano politico ed idonea – comunque- a far capire allo Stato (come non sono stati in grado di fare Aglieri e Bagarella) che i capi di Cosa Nostra non intendono accettare lo status-quo.
Roma, 17 luglio 2002

APPUNTO

OGGETTO:
Lettera aperta inviata al Segretario dei Radicali Italiani firmata da 31 detenuti mafiosi sottoposti all’art. 41 bis nel carcere di Novara.
Nei giorni scorsi, 31 detenuti sottoposti al regime carcerario differenziato previsto dall’art. 41 bis, attualmente ristretti nel carcere di Novara, hanno fatto pervenire al Segretario dei Radicali Italiani, CAPEZZONE Daniele, una lettera aperta, con la quale hanno inteso protestare vivamente contro il comportamento degli avvocati penalisti, già loro difensori, ed ora membri del Parlamento della Repubblica.
I firmatari della missiva, tra cui figurano elementi di vertice della mafia siciliano, quali GRAVIANO Giuseppe e MADONIA Salvatore, rimproverano ai destinatari delle doglianze il cambiamento di atteggiamento in ordine all’opportunità di mantenere in vigore le misure previste dall’art. 41 bis: in sostanza, i promotori dell’iniziativa in argomento hanno rimarcato come detti parlamentari, allorché svolgevano la professione forense, deprecassero l’applicazione del 41 bis, per poi diventare strenuamente favorevoli ad un’ulteriore, lunga proroga della misura stessa.
L’"avvertimento" indirizzato ai penalisti palermitani divenuti parlamentari, accusati di trascurare le aspettative di tanti imputati già difesi in sede giudiziaria, viene interpretato in ambienti d’interesse come indicativo dell’intenzione dei detenuti per fatti di mafia di pianificare azioni delittuose in loro danno.
Roma, 19 luglio 2002

07 giugno 2006

AMMINISTRATIVE, NIENTE SFRATTI...





"Il 61 a 0 non c’è più perché è cambiato il sistema elettorale, se non fosse cambiato avremmo vinto 61 a 0"
(TOTO’ CUFFARO)
E meno male che l’hanno cambiata loro.
Grazie di nuovo alla legge elettorale voluta solo dal centrodestra.
E grazie ancora al compagno Mirko Tremaglia, sempre nei nostri pensieri.
Cuffaro, sotto processo per mafia contro una vittima della mafia, Rita Borsellino, sorella del giudice Paolo ucciso dalla mafia nel 1992.
Ignazio LoRozzo dice che Rita Borsellino ha usato il suo nome per candidarsi.
Anche Totò Cuffaro, sotto processo per essere una talpa della mafia, per aver avvisato due boss mafiosi che le forze dell’ordine stavano investigando su di loro, e date le prove evidenti probabilmente sarà condannato, e quindi costretto a dimettersi , invece ha usato il nome delle famiglie mafiose per farsi eleggere….
E poi dice che "i siciliani sono gente per bene", veramente "gente" sarebbe singolare, si dice "è gente per bene" , Totò.
E poi rilancia il ponte sullo stretto di Messina, tanto caro alla mafia per poter meglio trasportare sul "continente" qualsiasi merce, in quanto i traghetti e le navi sono più facilmente controllabili.
Opera oltretutto molto duratura, circa 100 anni a causa dello spostamento delle falde terrestri ( almeno quelle non controllate dalla mafia) e con un rapporto durata-prezzo che anche i capelli trapiantati da Don Silvio a settant’anni sembrerebbero un buon affare.
Siamo vicini a chi ha votato per l’antimafia, e disprezziamo chi ha votato per Cuffaro.
Alemanno Uber Alle non sembra aver vinto.
Forse mostrare la croce celtica attaccata al collo e raccontare di essere stato arrestato per aver tirato una bomba incendiaria contro l’ambasciata dell’ex Unione Sovietica non ha fatto una grande pubblicità a Gianni-Pinotto Alemanno.
In un precedente commento paragonavamo la voce di Alemanno a quella di una dei Simpson, ma ora dobbiamo ritrattare, somiglia di più a Pinotto del celebre duo comico Gianni e Pinotto.
In evidente stato confusionale l’ex ministro ha anche affermato che i romani non hanno manifestato a Walter Veltroni l’affetto che lui si aspettava.
Veltroni ha vinto solo con più del 60% dei voti, che doveva fare di più, trombargli la moglie?
Ha anche affermato che è stato penalizzato dalla colica renale di Veltroni, che non gli ha permesso (neanche fosse lui il favorito) di fare un faccia a faccia con l’apprezzato sindaco romano.
Detto ciò auguriamo una colica renale all’ex (godo a scriverlo) ministro Alemanno, così vedrà cosa vuol dire.
L’uomo che Forrest Gump definirebbe con gli occhi troppo vicini e che si tocca sempre lì ha anche detto che farà una dura opposizione…dall’alto del suo quasi 40% , vedremo.
Eppure lo sapeva Gianni-Pinotto Alemanno che a Roma non è ben visto, si era già candidato tre volte a varie cariche comunali e non era mai stato eletto, ora ha provato a quella di sindaco e anche qui è stato sconfitto, e quattro….LO VUOI CAPIRE??? ROMA NON TI VUOLE.
Un altro ministro si è candidato sindaco.
Rocco-Siffredi-Buttiglione.
Dopo aver raggiunto il grande traguardo del 29% l’ex ministro (e godo a dire anche questo) ha affermato:
"Abbiamo regalato la gestione mediatica delle olimpiadi invernali al comune di Torino", un uomo allo sbaraglio, il Mr. Bean italiano, la colpa non è sua…è di chi lo manda in giro da solo.
Cacciato prima di entrare come commissario europeo per un’infelice uscita sugli omosessuali e le madri senza marito, accostato ironicamente a Socrate in quanto filosofo (???) ogni volta che apre bocca fa quasi tenerezza.
Purtroppo è stato candidato sindaco proprio all’ultimo momento altrimenti, se i torinesi lo avessero conosciuto un po’ meglio, sarebbe arrivato al 2%.
Letizia-Stanlio-Moratti.
Purtroppo vale il discorso fatto per Cuffaro, anche se in modo diverso…chi l’ha votata se la merita e ci dispiace per chi non l’ha votata.
Certo la Moratti non è accusata di mafia, almeno questo, ha solo la colpa di aver rovinato l’istruzione in Italia con delle riforme a dir poco pessime, e non è poco.
Appena nominata sindaco ha cambiato nome al Ministero, da Ministero della PUBBLICA istruzione a Ministero dell’istruzione, tanto per far capire subito quello che aveva in mente.
Ha favorite le scuole private danneggiando di conseguenza quelle pubbliche (ma lei ha amicizie tra i proprietari di scuole private mica in quelle pubbliche) e ha fatto in modo che la figura del ricercatore scompaia nel giro di pochi anni offrendo ai nuovi ricercatori un contratto di tre anni rinnovabile una sola volta e poi…in mezzo ad una strada.
Complimenti.
Avendo fatto così bene nel mondo dell’istruzione tanto da riuscire ad unire studenti ed insegnanti in manifestazioni contro la sua riforma, ora si occuperà di gestire una città come Milano.
In bocca al lupo, naturalmente ai milanesi che la contesteranno.

Casa della Legalita

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